sabato 25 ottobre 2014

MARATONA DELLE CITTA' DEL VINO: IL RACCONTO DEL NOSTRO GIULIO COMAR

Fatta la maratona fino in fondo, una bella soddisfazione....Come mi anticipavi tu, gara piuttosto solitaria per via dei pochi iscritti. Bella la prima metà  fra vigneti e colline, seconda metà piatta e noiosetta. Il tutto condito da continui falsi piani che un pò disturbano. Sono proprio contento di avere fatto sta maratona così non ho più dubbi: trail e skyrace tutta la vita!!
Partenza: mancano 3 minuti e sono ancora a 500m dalla linea. Bene così, non serve innervosirsi sulla griglia.
Partiti, il gruppo esce lentamente, così mi piace. Non mi sono neanche scaldato per essere sicuro di iniziare piano.

Km 2 si esce da Corno, la vista si apre sulle montagne: cielo azzurro, aria fresca, paesaggio bucolico,  tutto troppo perfetto...infatti mi si spegne il Garmin! Ultima lettura 5min e 20sec...ok
Km 3 un gruppo di ragazze racconta storielle divertenti sulla corsa, questo potrebbe essere un buon partito per agganciarsi...no sono troppo veloci, bye bye ladies.
Fino al km 19  strada splendida ai piedi delle colline. Vigne e boschetti, colori spettacolari. Purtroppo ci sono anche i saliscendi, tratti di lunga lieve salita ma anche un paio di “scalini”. Me la prendo comoda, troppo comoda. Davanti a me già non c’é nessuno. Con me ci sono un paio di tizi, ma sembrano addirittura più  lenti...
Fino al km 30 sono da solo. Usciti da Cividale inizia la noia. Strada piatta in mezzo ai campi, erba e mais. Mi sento bene ma la temperatura è salita parecchio, niente brezza e niente ombra. Nessun pensiero, senza GPS il pilota automatico è piacevolissimo, non mi sfiora nemmeno la curiosità di sapere a quanto vado. Ascolto un pò le ginocchia, un pò le caviglie, lento e bene.
Fino al Km 35 fase eroica. “Piano uomo, vai piano” mi ripeto come un mantra. L’andatura lenta  mi fa dolere le ginocchia. Ho l’impressione di correre contratto e non stendere la falcata. Ai ristori mi bagno le ginocchia davanti e dietro, qualche secondo di stretching e sembra vada subito meglio. Mi dico che al Km 37 mollo il freno e giù a tutta, vada come vada. Ogni Km passo qualcuno... scoppiano come palloncini al sole. Qualcuno si ferma qualcuno cammina, li riconosco all’orizzonte poi li raggiungo...arrancano. Mi faccio qualche domanda: sono io il prossimo?
A Buttrio suonano le campane, sto correndo da 3 ore. La strada sale lievemente, di  nuovo. Questa è già la distanza + lunga che abbia mai corso!!!!....qualcuno ha scritto sull’asfalto “molla!”.
Km 37, rettilineo infinito. Ho cambiato idea, adesso ho fifa. Il quadricipite sx mi sta dicendo qualcosa, sarà mica un crampo! Cerco di rilassarmi, sciolgo le caviglie, cambio la postura ed il modo in cui metto il piede a terra.
Km 39, sono cotto! Dov’è il prossimo ristoro? C’è un prossimo ristoro? Chiedo ad uno della protezione civile e mi risponde “Vai vai che c’è il ristoro anche al 42esimo!” Simpatico!
Cerco di accelerare un pò, allungo la falcata per togliere la fastidiosa sensazione alle ginocchia, è dura ma aiuta. Il problema è che non riesco a stare concentrato e se non faccio attenzione dopo pochi metri rallento di nuovo. Caldo caldissimo!
Km 40, sorpasso ancora gente. Soffro e sono confuso, ho perso lucidità però è fatta, oramai non mi fermo più! Cambio continuamente ritmo, la testa è stanca,  il corpo è stanco...tutto è dilatato, il km diventa interminabile i minuti durano una infinità.
Curva a dx, ecco l’arrivo. Lo speaker annuncia il mio nome....che sensazione!!!
Mi butto nell’erba, tolgo le scarpe e piango un pò.
4h07'50"
Giulio Comar